Gruppo dei Gabberiani Bresciani
  i truzzi
 

Il truzzo (pl. -i, Homo inutilis, subsp. tamarrensis) è una sottospecie animale di Homo Sapiens Neanderthaliensis, della famiglia degli ominidi, di cui rappresenta un ramo filogenetico sviluppatosi per degenerazione spontanea. Esistono numerosissime varietà di truzzo che si distinguono in base all'area geografica in cui questi attecchiscono.

I moderni motori di ricerca ci hanno aiutato a mappare tutti i truzzi d'Italia.
I moderni motori di ricerca ci hanno aiutato a mappare tutti i truzzi d'Italia.

Il nome truzzo deriva dal latino truzzi, -orum. Il termine è un pluralia tantum: infatti, non esiste il truzzo singolo. Eminenti studiosi sostengono che l'appellativo venisse impiegato come pesante insulto rivolto ai liberti che cominciavano a vestirsi con toghe e tuniche da gran signori, sperperando tutti i propri sesterzi in capi d'abbigliamento. Il femminile di truzzo é gallina.

In epoca moderna, per truzzo si intende genericamente la fauna che popola habitat quali discoteche, discopub e luoghi limitrofi. Sono caratterizzati da un aspetto simile e noiosamente ripetitivo, dalle stesse routine all'interno del branco, omologazione di pensiero a livello formicaio, da una serie di simboli tribali identici e ricorrenti. Pur trattandosi di animali fondamentalmente statici, ricorrono talvolta a spostamenti per recarsi da una disco ad un'altra, preferendo come mezzo per tale transumanza qualsiasi cosa non abbia i finestrini e invece possegga un impianto stereo a cui hanno dimenticato tutto eccetto i bassi. Nei casi più evoluti di truzzaggine tale mezzo è anche provvisto (nell'ordine) di: marmittone-fracassone, adesivi sulle fiancate/cofano e luci al neon. Si riconoscono perché emanano un alone di musica merdosa. Curiosità: la femmina è spesso molto più volgare dell'uomo. Ci vuole impegno, ma risultati apprezzabili si ottengono grazie alle più moderne tecnologie a supporto per esempio della pianta del piede, o dell'architettura facciale della femmina, di solito sostenuta da una struttura ausiliare tipo esoscheletro, composta di polveri pastose piallate sull'epidermide senza alcun senso estetico definibile come umano. Nomenclatura lincea: Truzzus tamarris. Le divinità di questo genere di obrobrio umano sono riconducibili, dopo numerosi studi e ricerche, a Domenico Dolce e Stefano Gabbana; ultimamente questi esemplari sono a capo della specie truzza.                                                                               GLI SPOSTAMENTI DEI TRUZZI

Il truzzo medio o Tunno viaggia sempre ed esclusivamente in branco, a causa d'una carenza intellettiva del concetto di ego, che gli impedisce totalmente di vivere, pensare o agire autonomamente; un po' come i borg di Star Trek. Il truzzo non percepisce alcuna differenza tra se stesso ed un membro qualsiasi del proprio branco: ai suoi occhi si tratta della stessa entità. Questa assenza d'individualità viene rilevata anche tramite elementi visivi ed empirici, quali l'abbigliamento pressoché identico e l'impossibilità di visitare singolarmente uno dei luoghi sacri alla sottospecie, la discoteca.

Il truzzo NON si riconosce allo specchio. Il suo vestiario è caratterizzato da buon gusto e un delizioso connubio di stili orrendamente discordanti che possono causare dissenteria e conati di vomito. Il solo elemento in grado di distinguere un truzzo da un altro è il CFM (Coefficiente Furto Marmitte), peraltro utilizzato dalle femmine della specie per valutare il più meritevole.

A volte anche gli anime sono un po' truzzi, ed Inuyasha ne è un esempio.
A volte anche gli anime sono un po' truzzi, ed Inuyasha ne è un esempio.

Intellettivamente dotato quanto un termosifone di ghisa, ma purtroppo non altrettanto utile alla società, il truzzo utilizza quei due o tre neuroni, che per caso si ritrova, solo per le cose più superflue che si possano immaginare. Spesso ha gravi difficoltà nel compiere azioni che richiedano un quoziente intellettivo a due cifre. È infatti provato che se sommiamo il Q.I. di ogni truzzo presente in una serata in discoteca e poi lo moltiplichiamo per il numero di truzzi che entrano in una discoteca per dieci anni, otteniamo un numero negativo. Non è stato quindi difficile per Loro risucchiarli nelle spire mortali del Grande Complotto Internazionale. La femmina di truzzo

Altresì riconoscibili sono le truzze femmine, chiamate anche Donna oggetto, Bratz, vacche da monta o più comunemente Barbie, a seconda dell'età. In ogni caso si fa notare che i termini che meglio descrivono le loro caratteristiche psicofisiche ed attitudinali sono "vacche da monta" o "troioni da combattimento". Per i più giovani sono disponibili ottimi esemplari di pornobimbe.

A differenza del maschio che solitamente ama il multicolore sfrenato, la truzza femmina ha una particolare tendenza ad una sindrome chiamata: abbinamento ossessivo-compulsivo. Tende infatti ad abbinare tra loro ogni parte del proprio ridottissimo vestiario. Noterete infatti che il bordino, solitamente rosa, della maglietta-top-reggiseno che indossano, si intona con il colore dell’ombretto che si sono spalmate sopra le palpebre, tramite ausilio di spatole, cazzuole o, per le più fini, un pennello in pelo di cinghiale, o che il fiocchetto delle loro ballerine si intona perfettamente col colore dei loro occhi. Lo scopo di tale pittura rituale è tutt'ora ignoto dato l'uso ostinato di occhiali da sole integrali, più simili a dei caschi da astronauta per intenderci che a degli occhiali veri e propri.

Le truzze hanno la mania di vestirsi applicando la teoria del: "più mi scopro, più mi scopano". E così ci si trova davanti ad uno spettacolo consistente in:

  • Culoni di fuori con tanga nero e fuxia che si mostrano in tutta la loro mostruosità
  • Top sottili divorati dal grasso che si avvinghia attorno al top, rendendo più disgustosa la Truzza. Pance strabordanti ciccia che urlano ai pantaloni ed alle cinture: “Abbiate pietà di me!” e “Non ti sei accorta che hai un pacchetto di fonzie incastrato tra i rodelli di grasso da più di due mesi?”.
  • Scollature vertiginose alla “ammazza quanto so’ bbbbona”, e insaccati al vento a cui hanno naturalmente dato dei nomi, nel caso le perdessero.
  • Costantemente vestite di marca. La loro marca preferita è D&G, seguita ovviamente da Gucci, Louis Vuitton, Baci e Abbracci, Sweet Years, Giorgio Armani e Yves Saint Laurent. Sono rimaste molto deluse quando hanno scoperto che Omero non è un grande stilista gay, ma un misterioso aedo vissuto prima di Cristo.
  • Sono cosparse di stelle, stelline, e stelluzze, sui capelli, sui vestiti e anche tatuate sul corpo: il colore di suddetti accessori ha tonalità, ovviamente brillanti, quali oro, argento e fucsia.
  • Si fotografano con il ciuccio in bocca, simbolo della mancanza di maturità oppure della voglia di succhiare qualcosa. Più raro ma ugualmente traumatica è il trovarle con lecca-lecca in bocca, che esse succhiano come fosse un membro dei genitali maschili, con lo scopo di essere sexy e fashion o con la lingua fuori segno di intelligenza inferiore ai non-truzzi.
  • Si sciolgono con le cazzate di Federico Moccia: le truzze sono romantiche, smielate (alto rischio di coma diabetico) sognano il loro bulletto che non farà altro che sbavare appresso alle loro tette che amano mettere in bella vista
  • Amano fare le zoccolette sfottendo le persone NORMALI. E, suoi loro blog, dicono di odiare le suddette (le zoccolette, non le persone normali).
  • Nei loro blog, è inutile dirlo,(scritte con qualsiasi tipo di oscenità grammaticale e sostituendo rigorosamente ogni "c" con la lettera "k") si trovano soprattutto scritte del genere "Bimba housettina stilosa fottutamente fashion" e "orgogliosa di essere una stronza" ma anche "unica nel mio genere sono l'eccezzione al nessuno è perfetto".Il vomito verde e le convulsioni possono seguire la lettura. Inoltre in ogni maledettissima lista di "come sono", mettono "originale". Il che, soprattutto se si confronta il loro blog con quello di altre, fa venire dubbi di schizofrenia.
  • Si divertono, da brave puttane quali sono, a rompere i coglioni a tutte le persone che hanno un Q.I. superiore a -1.000... soffrendo di irrimediabili complessi d'inferiorità.
  • Amano sparlare delle loro amiche non presenti, sul fatto che siano stronze, di quante volte l'abbiano fatto e la possibile preoccupazione che la loro amica sia incinta.
  • A quarant'anni saranno tutte delle ex prostitute da 50 centesimi, alcolizzate e si suicideranno.

E come non notare i loro vari soprannomi e nickname usati in internet, per sembrare più attraenti e irresistibili: BiMbA HoUzEtTaRa, BiMbA LeSa, TeCNHOLeSa,TECnhO FOLletTa, BiMbA StilOsA,BiMbA FoTtUtAmEnTe StilOsA, BiMbA MoNeLlA, вαмвσℓιиα ѕтяσиzα ѕємρℓι¢ємєитє, L'µñï©å dêå ®î©©îã, HoUsEtTiNa, HoUsEtTa-PeRfEtTa. E,ovviamente,le foto che modificano, inserendo scritte quali LA MAMMA MI HA FATTO MONELLA, SONO STRONZA E ME NE VANTO, Mi piacciono li Skin è me ne vanto e altre frasi autentiche e piene di emozioni (come no!):SE le STELLE sono IN cielo IO sono L'ECCEZZIONE(notarsi la doppia ZZ,che fa molto intellighente),IO domino IO regno IO komando IO vinco SEMPRE(come no!!!Magari è pure alta un metro e un cazzo,tacchi compresi),IO son IO e NON voglio ESSERE altro(visto il QI che si ritrovano non potrebbe esser altrimenti).

Da segnalare anche il fatto che non esistono truzze di corporatura media, esse sono tutte o anoressiche o tendenti all'elefantismo, da ciò consegue che per essere truzze bisogna soffrire di tiroide.

Come le blatte o altri animali poco evoluti, ad esempio molluschi, celenterati o i Pokémon; in certi casi, le truzze femmine sono attratte da tutto ciò che luccica e brilla come paiettes dai colori sgargianti ed accecanti utili anche come possibili scudi difensivi dai predatori naturali o per stordire le prede, solitamente gufi o cani randagi, dei quali poi si nutrono perché “L'ho letto su TopGirl, cioè, che Cameron Diaz, cioè, fa questa dieta!”.

Le Paillettes sono presenti anche negli orecchini, nelle cinture, nei cerchietti e, ovviamente, nell'articolo che più segna l'appartenenza alla categoria: laOggetto inutile e di pessimo gusto ha la discutibile caratteristica di seminare pailettes e lustrini ovunque la truzza si rechi, sia essa la discoteca o il negozio di vestiario di fiducia. È anche solito tra le truzze usare il casco dello scooter come borsetta o, intelligentemente, portare il marsupio dell'Eastpak sottobraccio, così da far perdere al marsupio lo scopo per cui è stato creato, quello di essere comodo e di non far girare le palle mentre si cammina tenendolo sottobraccio.

Da ricordare che il loro obiettivo consiste, ad ogni uscita diurna o serale, di trovare qualcuno da farsi per trovare consenso fra le amiche: non chi piace ad una, ma chi piace a molte può riuscire a ingravidare una di queste prima della Cresima. Questo motiva il perché girino sempre in gruppi almeno di tre: cercano la maggioranza per trovare consenso al simile da sbattersi nel bagno o in qualche luogo tranquillo. C'è gente che arriverebbbe vergine al matrimonio, ma loro non riescono ad arrivare vergini alla comunione.

 
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